Sardegna, l'isola che non c'è!
Oggi un pensiero per la mia terra la Sardegna. Certe volte penso possa essere considerata l'isola delle contraddizioni. Un esempio:
Sono tante le associazioni culturali e le iniziative che a vario titolo cercano di salvare la lingua o meglio le nostre diverse lingue, i dialetti del sardo. A queste si contrappone un quasi totale, sono rare le eccezioni, abbandono del patrimonio monumentale di un antichissima civiltà, parlo dei nuraghi spesso abbandonati, spesso distrutti.
La colpa spesso è imputabile agli amministratori incapaci, impreparati ed ignoranti che non sono stati capaci di tutelare questo patrimonio culturale storico di una antica civiltà genitrice di una regione che guarda alla modernità ma non ha alcun rispetto per le sue origini.
Senza una conoscenza delle proprie origini non si può avere nessun obiettivo futuro.
Questo patrimonio sta andando in gran parte distrutto. Le future generazioni non conosceranno la loro storia.
"Oh Sardigna custa est s'ora chi ti depese ischidare", come cantavano i Kenze Neke uno dei tanti gruppi della mia adolescenza.
[traduzione: "Oh Sardegna questa è l'ora di svegliarti" ]
Giovanni Cocco
Sono tante le associazioni culturali e le iniziative che a vario titolo cercano di salvare la lingua o meglio le nostre diverse lingue, i dialetti del sardo. A queste si contrappone un quasi totale, sono rare le eccezioni, abbandono del patrimonio monumentale di un antichissima civiltà, parlo dei nuraghi spesso abbandonati, spesso distrutti.
La colpa spesso è imputabile agli amministratori incapaci, impreparati ed ignoranti che non sono stati capaci di tutelare questo patrimonio culturale storico di una antica civiltà genitrice di una regione che guarda alla modernità ma non ha alcun rispetto per le sue origini.
Senza una conoscenza delle proprie origini non si può avere nessun obiettivo futuro.
Questo patrimonio sta andando in gran parte distrutto. Le future generazioni non conosceranno la loro storia.
"Oh Sardigna custa est s'ora chi ti depese ischidare", come cantavano i Kenze Neke uno dei tanti gruppi della mia adolescenza.
[traduzione: "Oh Sardegna questa è l'ora di svegliarti" ]
Giovanni Cocco
Labels: sardegna
2 Comments:
e sos sardos todos in paris si che pesene in bon'hora (credo si scriva così!)
Credo sia cosi, o almeno speriamo sia cosi nella speranza!
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